Entro il prossimo 31 dicembre 2024, come disposto dalla recente delibera presidenziale n. 159/89 del CONI che ha prorogato l’iniziale scadenza fissata per il 1° luglio 2024, tutte le associazioni e società sportive, dilettantistiche e professionistiche, sono tenute a nominare un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni. Tale figura sarà infatti chiamata a ricoprire un ruolo fondamentale nell’ambito dell’adozione dei Modelli Organizzativi e di Controllo dell’Attività Sportiva e relativi Codici di Condotta (c.d. “MOCAS”), che le stesse realtà sportive hanno l’obbligo di adottare ai sensi del D.lgs. 39/2021, nonché delle Linee Guida dei propri Enti Affilianti (FSN, DSA, EPS, Associazioni Benemerite). In particolare, i MOCAS si pongono l’obbiettivo primario di sensibilizzare, prevenire ed eventualmente contrastare i fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni che possono manifestarsi nel mondo sportivo, mediante le misure meglio specificate di seguito.
1. Il contenuto minimo dei mocas.
Al fine di risultare compliant con la normativa e con le Linee Guida emanate dagli Enti affilianti di riferimento, i MOCAS3 devono prevedere, quale contenuto minimo:
i. Modalità di prevenzione e gestione del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni (ad es. acquisizione del certificato penale del casellario giudiziale; creazione di un apposito sistema disciplinare endoassociativo);
ii. Protocolli di contenimento del rischio (ad es. regolamenti per disciplinare le trasferte e/o l’utilizzo degli spogliatoi) e la gestione delle segnalazioni (ad es. sistema di quick response sicuro per segnalare i comportamenti lesivi);
iii. Specifici obblighi formativi ed informativi (ad es. l’affissione presso la sede dell’associazione/società del MOCAS), valutazioni annuali ed attività periodiche di controllo;
iv. Nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (il quale può rivestire sia la forma monocratica che collegiale, a discrezione della realtà sportiva).
Altresì, devono contenere un Codice di Condotta volto a stabilire obblighi, divieti, standard di condotta e buone pratiche finalizzate, tra gli altri:
i. Al rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza;
ii. All’educazione, alla formazione ed allo svolgimento di una pratica sportiva sana;
iii. Alla creazione di un ambiente sano, sicuro ed inclusivo che garantisca la dignità, l’uguaglianza, l’equità ed il rispetto dei diritti dei tesserati, in particolare se minori;
iv. Alla promozione del pieno sviluppo della persona-atleta, in particolare se minore;
v. Alla prevenzione ed al contrasto di ogni forma di abuso, violenza, discriminazione.
2. Le sanzioni.
In caso di mancato adeguamento da parte delle associazioni e società sportive agli obblighi suindicati entro il termine previsto dal proprio Ente affiliante (generalmente il 31 agosto 2024 per l’adozione dei MOCAS, ed il 31 dicembre 2024 per la nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni), sono previste pesanti sanzioni in capo alla realtà sportive.
Più specificamente, oltre a quanto stabilito in generale dal D.lgs. n. 39/2021, e quindi la possibilità di essere sanzionate secondo le procedure disciplinari previste dalle FSN, DSA, EPS e Associazioni benemerite a cui sono affiliate (quale violazione dei doveri di lealtà, probità e correttezza), alcune delle Linee Guida emanate (vedasi ad es. ACI, FMI e FIG) prevedono espressamente l’adozione dei MOCAS, a decorrere dalla stagione sportiva 2025 e/o dal 1 gennaio 2025, quale condizione necessaria per l’affiliazione o riaffiliazione dell’associazione o società sportiva.
Altresì, altre Federazioni (ad es. FIGC) hanno inserito all’interno del proprio Codice di Giustizia Sportiva un apposito articolo volto a sanzione il mancato adeguamento da parte delle associazioni e società affiliate agli obblighi in materia di safeguarding. In particolare, il nuovo art. 28 bis del Codice di Giustizia FIGC prevede, tra le altre, le seguenti sanzioni:
i. In caso di mancata adozione del MOCAS: multa non inferiore ad euro 3.000,00, per le società professionistiche, ed euro 300,00 per le società dilettantistiche;
ii. In caso di mancata comunicazione alla Federazione del nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni entro il 31 dicembre 2024, nonché dell’avvenuta adozione del MOCAS: multa non inferiore ad euro 3.000,00, per le società professionistiche, ed euro 300,00 per le società dilettantistiche.
3. L’integrazione tra i MOCAS ed i Modelli di Organizzazione e Gestione ex D.lgs. 231/2001 (c.d. “MOG 231”).
L’obbligo di adozione dei MOACS, si ricorda, coinvolge anche le realtà sportive già eventualmente dotate del MOG 231, in quanto dovranno procedere, ai sensi dell’art. 16 co. 4 del D.lgs. 39/2021, alla sua integrazione secondo quanto disposto dalle Linee Guida degli Enti affilianti[1].
Integrazione che diviene necessaria dal momento in cui i MOG 231 ed i mocas si pongono su due piani simili, ma sostanzialmente diversi. Da un lato, infatti, i MOG 231 sono volti principalmente a prevenire la commissione dei reati presupposto ai sensi del D.lgs. 231/2001; dall’altro, invece, i MOCAS hanno lo scopo precipuo di prevenire, contrastare, ed eventualmente sanzionare, la commissione di tutti quei comportamenti contrari ai principi di lealtà, probità e correttezza propri del mondo sportivo, quali violenze, abusi e discriminazioni.
[1] In questo senso, talune società sportive professionistiche (vedi ad es. AC Milan S.p.A.) hanno previsto uno specifico allegato al MOG 231 già adottato, c.d. “Politica Safeguarding”, nell’ottica di prevenire e contrastare fenomeni di abuso, violenza e discriminazione.
Autore: Avv. Filippo Barbieri
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